Nel ricco programma delle due settimane di scambio è stata compresa anche un’interessante gita a Sewell che ha visto partecipare il nostro gruppo italiano insieme a tutte le classi seconde della scuola.

Sewell è stata dichiarata nel 1998 monumento nazionale dal Governo cileno e patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 2006 per il suo importante contributo alla storia del Cile, all’urbanizzazione e architettura ed al suo notevole valore culturale.

Il nostro viaggio è partito in autobus dalla Scuola Vittorio Montiglio e dopo una breve sosta a Rancagua abbiamo iniziato il viaggio verso Sewell. Il panorama mozzafiato, punteggiato da condor che planavano nel cielo senza nuvole e sulle vette innevate delle Ande, ci ha accompagnato fino al paese di minatori Sewel. Si tratta della più grande miniera sotterranea del mondo e di particolare interesse sono le storie legate a questo luogo.

Grazie ad una esaustiva introduzione e alla vista guidata siamo andati alla scoperta del villaggio, dove abbiamo potuto visitare i principali punti di interesse, come l’ospedale, le case dei minatori, la chiesa, il bowling, la sala delle feste e il museo.

L’ospedale è stato il primo straordinario esempio di avanguardia di Sewell: la struttura vantava in particolare un reparto di ostetricia a cui ricorrevano donne provenienti da tutto il paese in quanto era considerato una vera eccellenza e il più moderno del Sud America sia per strumentazione impiegata sia per numero di medici.

Altri luoghi avanzati erano la piscina – la prima riscaldata dell’epoca – e il bowling, anch’esso riscaldato, per il cui accesso gli operai avevano fatto uno sciopero per poter godere di un passatempo in uno dei pochi luoghi al caldo del posto. Altro luogo di intrattenimento era il cinema, dove venivano proiettati film in anteprima rispetto a tutto il paese, capitale cilena compresa. Degna di nota anche la chiesa, dedicata al santo protettore dei minatori, che apriva la porta anche ad altre confessioni oltre a quella cattolica.

Abbiamo potuto visitare una casa di minatori, rimasta integra e intatta con gli oggetti di vita quotidiana dell’epoca come strumenti e abbigliamento da lavoro, giocattoli, utensili per la cucina e lo svago: ci siamo proiettati e immaginati nel passato del luogo, fra le vette innevate delle Ande visibili dalle finestre dell’abitazione.

Un momento toccante è stato quello in cui si è ricordato l’imponente incendio avvenuto il 19 giugno 1945, ricordato come la Tragedia del Humo, che ha visto 355 persone perdere la vita: si è trattato del più grande incidente accaduto in una miniera e l’evento ha segnato l’inizio di un punto focale nella legislazione moderna per la prevenzione e sicurezza dei lavoratori.

Per tutti questi motivi Sewell rappresenta una città di record e di eccellenze, dal punto di vista dei servizi offerti. Certo, tutti questi servizi non erano accessibili a tutti in quanto la gerarchia era piuttosto marcata: in cima alla piramide gli americani  della Società Branden Cooper & Co. vantavano numerosi privilegi che non potevano essere goduti anche dai numerosi operai che lavoravano nelle miniere.

La visita ai luoghi straordinari e al paese di denso valore e memoria storica è stata per noi un’esperienza unica: la possibilità di conoscere e scoprire un luogo collocato in una cornice paesaggistica senza uguali e la struttura sociale di quella che per l’epoca era considerata da certi punti vista una città ideale estremamente avanzata nonostante l’ubicazione impervia, sui pendii del Cerro Negro, nella catena montuosa delle Ande, ad un’altitudine compresa fra i 2.000 e i 2.250 metri.

Insieme a tutte le altre attività fatte e ai luoghi visitati durante le nostre due settimane di scambio scolastico Sewell ha costituito un’occasione culturale arricchente per imparare un altro straordinario aspetto della tradizione, della storia e della geografia del Cile, condivisa con gli studenti della Scuola Vittorio Montiglio.

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